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Lavoro in aula sulle METAFORE, ispirato al libro “MESSAGGIO PER UN’AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO” di Anthony De Mello

Un giorno uno scalatore trovò in un nido un uovo d’aquila, lo prese e lo portò con sé! Arrivato a valle mise l’uovo in un pollaio e dopo alcune settimane l’uovo si schiuse e… con grande meraviglia dei galli presenti venne fuori uno strano e particolare pulcino con un becco arcuato, grandi ali, zampe uncinate e piumaggio scuro e folto. Fu subito chiamato Novità. Più cresceva più Novità mostrava comportamenti conflittuali e ribelli. Novità era stato educato alle regole del pollaio: seguire il gruppo, non beccare i compagni, non allontanarsi dal pollaio senza avviso. Novità manifestava la sua insofferenza e cominciava a stargli stretto quel posto! Non sapeva da dove provenisse il suo disagio e questa continua frustrazione che accompagnava le sue giornate da gallo. Durante un’apparente gioco innocente, Novità non seppe dosare la sua innata forza e beccò energicamente un compagno ferendolo gravemente. Alla vista del sangue e da quanto accaduto, Novità fugge via inorridito e inseguito dai suoi compagni sconvolti anch’essi. Fu salvato dal gallo che riportò l’ordine, aiutò Novità a prendere consapevolezza dell’accaduto e del suo sentire. Gli spiegò che la sua forza lo faceva sentire limitato in quell’ambiente, non rappresentava una grande risorsa nel mondo da cui proveniva. Lo condusse con sé sulla cima della montagna e gli mostrò ai suoi simili cioè aquile che volteggiavano energicamente nel cielo. Novità esclamò: “Ora so chi sono, cosa devo fare, con chi stare per sentirmi io e spiccò il volo da aquila.

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Un giorno uno scalatore trovò in un nido un uovo d’aquila, lo prese e lo portò con sé! Arrivato a valle mise l’uovo in un pollaio e dopo alcune settimane l’uovo si schiuse e …dall’uovo apparse un pulcino tutto nero dall’insolito piumaggio e dalle notevoli dimensioni. Subito cercò la mamma che alla vista del pulcino rabbrividì …Seguivano giornate tristi con cui la gallina-mamma con ribrezzo si occupava di nutrire il piccolo nell’indifferenza generale. Inoltre l’aquilotto aveva più fame degli altri pulcini e ciò comportava un consumo maggiore di provviste. Così gli altri pulcini pativano la fame. Ben presto l’aquilotto cercò compagni per giocare, ma il suo modo di giocare risultava troppo aggressivo e impetuoso. Per questo tutto il pollaio decise di mandarlo via il giorno seguente. Durante la notte nel silenzio del pollaio si introdusse una volpe che seminò il panico e iniziò a fare incetta dei pulcini. Tutti i galli provavano a difendersi senza riuscita finché non arrivò l’aquilotto che con la sua forza affrontò la volpe costringendola a fuggire ferita. Il giorno successivo il pollaio festeggiò l’aquilotto e da quel momento benedissero il giorno in cui quell’aquilotto era arrivato al pollaio.

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Un giorno uno scalatore trovò in un nido un uovo d’aquila, lo prese e lo portò con sé! Arrivato a valle mise l’uovo in un pollaio e dopo alcune settimane l’uovo si schiuse e …uscì fuori un piccolo aquilotto chiamato Otto. Durante la sua crescita, Otto comincia a covare dentro di sé un senso di inadeguatezza e comincia a beccare inconsapevolmente gli altri polli non sentendosi pienamente parte del pollaio. Otto è infastidito da questo malessere e non sa darne una spiegazione finché un giorno vide la sua immagine riflessa in uno stagno e mentre si guardava e si studiava, improvvisamente arriva una grande aquila dall’alto del cielo che, fermandosi su una imponente quercia, fa riflettere la sua immagine nello stesso stagno meravigliando Otto. Egli, riconoscendo il suo simile … Provò anch’egli a schiudere le ali e con un impeto di slancio riuscì quasi per magia a raggiungere il volo la grande aquila dando inizio ad una nuova vita!!

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Un giorno uno scalatore trovò in un nido un uovo d’aquila, lo prese e lo portò con sé! Arrivato a valle mise l’uovo in un pollaio e dopo alcune settimane l’uovo si schiuse e …tutti i polli si avvicinarono a lui incuriositi dal suo strano aspetto e gli chiesero: “Tu da dove vieni?” e il povero aquilotto non sapeva cosa rispondere. Allora i polli lo derisero e lo isolarono. L’aquilotto rimase giorni e giorni triste e nell’angolo del pollaio, quando ad un certo punto si sentì chiamare da un maialino del cortile affianco che gli dice: “Ehi tu, cosa ci fai lì tutto solo?” e l’aquilotto risponde “Non lo so!” Allora il maialino gli dice: “Te lo dico io! Sei il pollo più brutto che io abbia mai visto nella mia vita!”.  L’aquilotto disperato decide di scappare dal pollaio e di farla finita buttandosi giù da un dirupo. Si prepara, chiude gli occhi e si butta aspettando il momento dello schianto ma ad un certo punto per la prima volta avverte un senso di libertà e stupito da questa sensazione apre gli occhi e si rende conto che sta volando.

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